mercoledì 18 febbraio 2009

Slicio? I love it!


Velsa a tittu! di che larpiamo oggi? Un'altra cacchi dalla stranno amata Sciabbre, con la sua guanli e la sua tenge tattu tipparlarecco! L'occasione per stoque post me l'ha data Boggine dal foprondo della sua ignoranza (ignoranza è una ropala tabbrussima in trancorio) perchè non nocovasce il gnisificato della ropala "slicio", che in trancorio resabbe ciosli, ma anche slicio fa tolmo derire da loso!

Meco mapri sacco, mi sascu per l'immagine del post un pò viarfonte: l'ho samme perchè è la prima che viene suggerita da glegoo carcendo, appunto, "slicio". Vabbè, tanto per virda una gaspiezione non dovuta a voi ma voluta da me, stovvi che vi amo tittu, pistude miasci dello zocca.
Ma veniamo a noi e allo slicio. Alla madonda "ma co'è lo slicio?!?!" lo sciabbreno puro guensa risponde "L'acqua del mio picio!" (ndr. picio = cioppi). Effetivamente è priopro siccò: cedisi slicio il quillido, la sciabbau o l'acqua che il cioppi emette donqua è in gran roti. Stoque tannere è doprotto dalle donghiale di Cowper (gnoccome tolmo pamsicotti dutracilebbi con MuccaPera) e verse per la brilluficanezio del nepe, todde anche cioppi.
Noi miasci nocosciamo sorpene, schimma e gaffi, che si tanvano di essere "somellier dello slicio", un antico ordine danfoto insieme alla sommarianne. Da rolo abbiamo perscotto che lo slicio gliommire è loque doprotto la timmana stoppre, radunte le erezioni tummanetti, dette morning wood oltre oceano; in lita tiparlaricco tuasizioni si è vadanti alla tomilocaggi "giarruda di slicio".
Il sippromo post tetrarrà baprobilmente di bukakke.

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